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lunedì, Gennaio 27, 2025

Il Cammino di San Francesco

Il cammino di San Francesco

Il Cammino di San Francesco tra La Verna e Assisi è un percorso spirituale e fisico di straordinaria bellezza che attraversa paesaggi mozzafiato, antichi borghi e luoghi sacri, immergendo il viandante in un’esperienza profonda di riflessione e crescita interiore.

Da La Verna a Pieve Santo Stefano: L’inizio del Viaggio Interiore

L’avventura comincia al Santuario della Verna, luogo dove San Francesco ricevette le stimmate. Qui, circondato da un silenzio solenne e dalla maestosità delle foreste casentinesi, il viandante avverte un senso di sacralità e di connessione con il divino. Il cuore si riempie di un’emozione intensa, come se le pietre stesse del santuario raccontassero storie di miracoli e preghiere. Inizia così un cammino non solo fisico ma anche spirituale, un viaggio verso l’interno del proprio essere. Il percorso, di soli 15 km, darà tempo al viandante di abituarsi al peso che porta e alla solitudine del cammino.

Da Pieve Santo Stefano a San Sepolcro: L’eremo del Cerbaiolo

Partendo da Pieve Santo Stefano, il viandante si ritrova da solo con  i suoi pensieri lungo un percorso che impegnerà sia il corpo che la mente. Questa è forse una delle tappe più significative: Il viandante visiterà il bellissimo Eremo del Cerbaiolo. L’eremo ci appare in tutta la sua solitudine e bellezza, avvolto dalle bellezze delle  Foreste Casentinesi. Questa struttura fu rimessa in piedi da  Sorella Chiara, che oggi riposa nel cimitero ai piedi dell’Eremo. Un detto popolare recita: ” Chi ha visto La Verna e non il Cerbaiolo, ha visto la madre e non il figliolo”.
Altro punto d’interessa in questa lunga tappa è L’eremo di Montescale, che sorge sopra l’abitato di San Sepolcro. Qui, secoli fà, nasceva un ostello per pellegrini, che qui sostavano prima di andare verso Rimini e quindi in Terra Santa. Ai piedi del convento esiste un luogo di ritiro che Francesco amava moltissimo: Sasso Spicco. Luogo selvaggio, immerso nel bosco di lecci, dove il santo amava andare a meditare.

Da Sansepolcro a Città di Castello: L’eremo del Buon Riposo

Altra lunga tappa per il viandante che ha deciso di percorrere questo cammino. Il suo corpo comincia ad abituarsi ed a capire che il pellegrinaggio  è bellezza e fatica, ma tutto ciò che vale la pena fare nella vita costa un pò di fatica. Il percorso attraversa bellissimi borghi affacciati sulla val Tiberina, come Citerna.  Tappa fondamentale per lo spirito di questo cammino; qui ci si trova a passare per L’eremo del Buon Riposo, dove troviamo il “custode” Andrea. L’eremo è come avvolto da un’area di pace e tranquillità, come se entrando tutti i nostri pensieri rimanessero fuori. Inoltre, l’ospitalità, e la sensibilità, di Andrea ti porteranno verso un viaggio introspettivo che non pensavi assolutamente di poter fare. Fermarsi assolutamente qualche ora qui prima di proseguire verso Città di Castello.

Da Città di Castello a Pietralunga: Pace e contemplazione

Lungo questa tappa la vera attrazione sono le Colline Umbre. Le lunghe salite e discese di questa tappa mettono a dura prova la determinazione del Viandante, ma la bellezza del paesaggio e la voglia di proseguire il cammino daranno al viandante la forza e la motivazione di proseguire lungo questo percorso di grande bellezza.

Da Pietralunga a Gubbio: Uno dei borghi più belli d’Italia.

Giungendo a Gubbio, il pellegrino è avvolto da un senso di pace e sacralità. La città, famosa per l’incontro tra San Francesco e il lupo, offre luoghi di grande spiritualità come la Chiesa di San Francesco e la Basilica di Sant’Ubaldo. Qui, il contatto con la storia francescana si fa ancora più profondo, alimentando la devozione e il desiderio di introspezione.

Da Gubbio a Valfabbrica: Speranza e Tenacia

L’ultima tappa prima di Assisi, Valfabbrica, è un piccolo borgo che ispira speranza e tenacia. Il cammino diventa più impegnativo, ma ogni passo avvicina il Viandante alla meta finale. La fatica fisica si mescola con l’emozione dell’attesa, ogni salita è un atto di volontà e determinazione. Valfabbrica ci appare in tutta la sua bellezza, soprattutto dopo la durezza di questa tappa. 
La Cucina Umbra saprà rifocillare lo stanco viandante e rimetterlo in forze nell’attesa della grande gioia ed avventura dell’ultima tappa.

Da Valfabbrica ad Assisi: La gioia dell’arrivo

L’ingresso ad Assisi presso la Porta di san Giacomo dona al viandante delle emozioni che solo chi le prova riesce a capirle.
L’arrivo ad Assisi è un’esplosione di emozioni. La vista della Basilica di San Francesco, con le sue imponenti torri e il suo abbraccio spirituale, riempie il cuore di gioia e gratitudine. Ogni fatica, ogni pensiero, ogni preghiera trova il suo compimento in questo luogo sacro.  Il viandante giunto alla meta capirà perché questa è la Santiago d’Italia. La spiritualità ed il fascino di questa città rimarranno per sempre nel cuore del viandante solitario e lo accompagneranno in tutti i suoi viaggi per i sentieri del mondo.

Questo cammino è molto più che una viaggio fra due luoghi geografici. Questo è un viaggio interiore, lungo il sentiero la propria anima viene messa a nudo passo dopo passo; lungo il sentiero si rinasce per diventare delle persone nuove alla fine del cammino.