17 C
Ravenna
giovedì, Ottobre 24, 2024

La Torre e la spugna

Condividi

Cominciamo col dire che questo trekking ha due obiettivi principali: descrivere il castello di Ceparano (il perché si torva li) e lo sperone roccioso su cui è costruito.

Il castello si trova appunto sopra lo sperone di roccia che per noi naturalisti ha forse più importanza della torre stessa (senza nulla togliere alla torre). Lo sperone di roccia è formato da un materiale chiamato calcarenite (calcare dalle dimensioni piccolissime) denominato Spungone.

L’importanza di questo pezzo di roccia è tale che il sito rientra all’interno dei geositi dell’Emilia-Romagna.

Il sito si trova all’interno del comune di Brisighella, fra le valli del fiume Marzeno de del torrente Abonello.

Cominciamo con le basi e cerchiamo di capire come mai quel pezzo di roccia, così particolare, formato da vecchie conchiglie, si sia formato proprio lì e con quelle caratteristiche.
Tutto nacque dalla chiusura e della riapertura dello stretto di Gibilterra che porto il mar Mediterraneo (come tutto il complesso gessi-calanchi-Spungone) prima a prosciugarsi e poi a riempirsi nuovamente di acqua marina. Abbiamo già visto, in un precedente racconto, come il mar Mediterraneo, circa 6  milioni di anni fa, si sia quasi prosciugato a causa della chiusura dello stretto di Gibilterra creando quella meraviglia (oggi patrimonio UNESCO) chiamata “Vena del gesso Romagnola”. Naturalmente, dopo qualche milione di anni (circa 1) lo stretto di Gibilterra si riaprì ricominciando a portare acqua all’interno del Mediterraneo con una certa regolarità. Questo evento portò all’aumento consequenziale del livello marino e all’instaurarsi si un sistema di mare relativamente profondo dove si depositarono le argille che oggi chiamiamo Calanchi. Non tutto il mare era profondo e sulla destra idrografica del torrente Marzeno l’acqua era meno profonda, calda e relativamente mossa, ciò porto all’instaurarsi delle condizioni ideali per la creazione di “scogliere” formate da organismi marini, alghe calcaree e frammenti di gusci: in pratica quello che noi oggi chiamiamo Spungone.

Infatti, sul primo tratto di percorso non è difficile notare frammenti di conchiglie cementate nella roccia.

Oggi noi troviamo questo sperone di roccia in superficie grazie al sollevamento di tutta la catena appenninica e dell’abbassamento del livello del  mare.

Ma perché costruirci sopra una fortezza, la quale sembra avesse principalmente scopo difensivo ?

Beh per due motivi principali. Il primo era naturalmente la natura sopraelevata del monte con controllo sul fiume Marzeno. Il secondo motivo era dato dall’utilizzo che si faceva di quella roccia si cui era costruito il sistema di difesa.

Infatti, le calcarenitici erano usate a scopo edilizio: quindi una torre a scopo difensivo per una motivazione economica. Non a caso il possesso della torre fu motivo di lotte fra la Famiglia Guidi di Modigliana e la famiglia Manfredi.
Nel 1577 la torre fu distrutta per ordine dello stato pontificio che temeva l’uso della stessa da parte di briganti.

Fa quasi tenerezza notare che l’uomo in millenni di storia non è poi cambiato così tanto

Un ultimo quesito che sicuramente vi sarete chiesti: ma perché Spungone e cosa significa?

Beh il nome venne dato da Giuseppe Scarabelli (Archeologo e paleontologo Italiano), il quale noto l’aspetto “spugnoso” della formazione rocciosa.

Alessandro Lentini
Alessandro Lentinihttps://www.trekkingenuvole.it
Amante della natura, laureato in scienze naturali e scienze ambientali. Sono diventato Guida Ambientale Escursionistica per condividere con la gente la magia della riscoperta. Ritornare a conoscere il territorio che ci ospita: rispettandolo e rivivendolo a passo lento.

Leggi altro

Esplora altro